Chiusa nella fortuna dell'amore,
una parete bianca ricorre
tutto il percorso de la camera;
cerco un nuovo orizzonte,
una goccia d'acqua
incarnata nella mia domanda
verso la verità.
Ballare nel'abismo,
perfeto fu.
Un mondo scettico, magnetico,
perso tra l'alluminio industriale
e la festa della gioventù eterna
e da fronti i miei piedi.
Chiamo, cado, batto
e non mi sente nessuno.
Trovare qualcosa simile a Dio,
nello silenzio delle chiese rimane la stabilità.
Trovare alcuna rama che sia diretta al celo,
tutta la vita ascoltando gli ocelli cantare.
Chiamo, cado, batto
e la chimica dei corpi esplode
in un volo diretto alle nuvole bianche.
Mi sto bruciando
nel giaccio della noia.
Non so si questo è veramente la terra del fuoco,
l'inferno sottomesso sotto l'umanità,
il magma elettronico dei bracci legati.
Le città già non hanno anima.
Camino diritto per una strada
dove non esiste i carabinieri del karma,
il buon cuore, l'eternità.
Camino e non vedo i segnali de traffico,
no ci stano per guidarmi.
Sultanto posso aspettare la disperazione
da quel polvere che emigra
più lontano
più lontano.
Quintí Casals
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